OPICINA – Lunedì 6 settembre 2021 lo Sloga ha festeggiato nel giardino del Finžgarjev dom i 50 anni dalla fondazione con una serata speciale intitolata Zgodba o uspehu (Il racconto di un successo).
La serata è stata magistralmente condotta da Evgen Ban che è stato anche il regista della cerimonia a cui hanno partecipato moltissimi ex giocatori e giocatrici dello Sloga. Il clou della serata è stato sicuramente il discorso fatto da Ivan Joži Peterlin, vera anima della società, a cui i presenti hanno tributato un lunghissimo applauso.
L’intervento integrale di Ivan Peterlin
Gentili ospiti e tutti voi che vi siete uniti a noi per festeggiare il cinquantesimo compleanno della nostra Unione sportiva Sloga!
Già nell’istante in cui mi è stato chiesto dal direttivo di prendere la parola durante questa cerimonia solenne e di esporre alcuni ricordi legati alla crescita ed allo sviluppo della nostra società, mi si è creata quasi per incanto davanti agli occhi l’immagine di un libro piuttosto grosso dal titolo “La storia di un successo.”
Ed è così! Quando cominciamo a sfogliare il libro capiamo subito che ci troviamo di fronte ad un romanzo di centinaia e centinaia di pagine, zeppo di capitoli che narrano di episodi interessantissimi, un vero fiume in piena! Tantissimi numeri, tanti episodi sportivi vissuti con il cuore che hanno scosso il profondo dell’animo a tantissime giovani pallavoliste e pallavolisti. Una vera conferma che i direttivi di questi primi cinquant’anni hanno saputo creare un’entità sportiva interessante e dinamica, in continua crescita fino a diventare una vera roccaforte sportiva nel nostro sport sloveno in Italia.
La curiosità mi spinge a sfogliare il nostro romanzo e sono davvero emozionato nell’incontrare tutta una serie di figure che hanno saputo, giorno dopo giorno, modellare in questi cinquant’anni l’immagine della società e tessere questa storia di un successo. Sono le figure dei nostri sportivi, degli allenatori, dei consiglieri con mille compiti da sbrigare, dei soci, dei genitori, degli alpinisti, dei nostri fedeli sostenitori. Facce sorridenti e sciolte, veri simboli di ottimismo e di una fiducia indiscussa in un domani assolutamente roseo. Un vero spot pubblicitario per la nostra vitalità!
Faccio parte di questa società da parecchi decenni, quasi dalla sua nascita, e sono tantissimi i ricordi che porto nel cuore. Sono momenti di gioia ed entusiasmo immensi, ma, purtroppo, anche fotogrammi estremamente tristi e dolorosi. Il destino è stato a volte molto crudele con noi, ci ha messo a terra e non siamo riusciti a farcene una ragione. Il mio ricordo va al tragico incidente che ci ha portato via per sempre la sempre allegra Sonja Kokoravec ed al momento in cui ci ha lasciati Marko Mikolj, vero talento della nostra pallavolo. Abbiamo organizzato in loro memoria diversi tornei giovanili, ma ancora oggi non riusciamo a credere che non sono più tra noi.
Penso anche ad una figura assolutamente originale della nostra pallavolo, Erika Garbini, che ha contribuito vivamente alla crescita tecnica della nostra prima squadra femminile. Da ex allenatore mi piange il cuore al ricordo di un vero vulcano caratteriale, a Lara Lupinc che non c’è più. Ancora oggi la citiamo come esempio alle giovani generazioni per la sua dedizione alla pallavolo, il suo impegno ed il suo zelo profuso in palestra. E come scordarsi di Karin Starc, vittima anche lei di un tragico incidente.
Oggi dobbiamo rendere omaggio anche a Maurizio Stabile che ha saputo, seppur da dilettante, lasciare un’impronta indelebile di professionalità ed è stato un esempio di come dovrebbe essere un vero sportivo.
Ma il filmato dei ricordi procede ed ho davanti agli occhi scene e contenuti nuovi, questa volta entusiasmanti, pieni di giovanile freschezza e di una quasi provocante occhiata al futuro, piena di nuovi progetti.
Oggi è il 6 settembre, giornata nella quale ricordiamo la fucilazione dei quattro eroi di Basovizza. E se oggi celebriamo il nostro cinquantenario è anche grazie a loro. Senza il loro martirio, che ha segnato in modo indelebile la forza di reazione nei cuori degli sloveni di queste terre ed ha scatenato in loro la forza di reazione ed una fede incondizionata nella libertà e nella consapevolezza di essere sloveni, valori che si tramandano tuttora da generazione in generazione, ora non avremmo tutto ciò che abbiamo. E, probabilmente, oggi non saremmo qui!
In tutti i cinquant’anni tutti dell’US Sloga hanno portato nel cuore questo testamento di Basovizza visto come una consolidazione della nostra identità di sloveni in Italia. E’ questa la sintesi del nostro lavoro pedagogico con i giovani, dove i muscoli, lo spirito ed il cuore devono comporre una simbiosi perfetta. Ed è compito di tutti coloro che operano nella nostra società a costruire, naturalmente in collaborazione con le famiglie e con la scuola, delle personalità responsabili e complete e, soprattutto, dei degni componenti della nostra comunità slovena.
La mia mente ritorna alle pagine del nostro romanzo e si ferma sui numeri e sulle date salienti. Anno 1970: il NOSTRO inizio. Su questo lembo del Carso che va da Basovizza, Padriciano, Gropada, Banne, Opicina fino al territorio comunale di Monrupino è nata una nuova società sportiva, l’Unione sportiva Sloga. L’atto costitutivo porta le firme di Vladimir Wilhelm, Ivan Brass, Tullio Možina, Karlo Grgič, Egon Kraus, Milena Padovan, Renato Grgič, Viktor Stopar e Marčelo Kralj. Sloga nasce come un progetto innovativo di quattro società già esistenti che praticavano la pallavolo femminile: Gaja, Polet, Primorec e Zarja. I dirigenti di queste società hanno deciso di unire le proprie forze pallavolistiche in una nuova entità sportiva, l’Unione sportiva Sloga, che è diventata così il primo esempio di unione delle forze nel nostro mondo sportivo sloveno. E oggi non possiamo che constatare quanto sia stata lungimirante la scelta fatta dai presidenti delle quattro società: la nuova entità sportiva ha sviluppato delle radici profonde che le hanno permesso di espandersi dal territorio provinciale addirittura in quello nazionale. I successi della nostra società sono la più grande dimostrazione di quanto l’unione faccia la forza e la dimostrazione che uniti si possano raggiungere obiettivi maggiori. L’Unione sportiva Sloga è stata così il precursore del motto dell’Unione delle associazioni sportive slovene in Italia – ZSŠDI, che recita »Insieme si può«!
Sarà forse un caso, ma nella nostra comunità l’intento di collaborazione nasce quasi esclusivamente nelle entità sportive. Oggi, in occasione di questa festa, che rappresenta un vero inno alla collaborazione, penso a quanto sarebbe bello se anche nel nostro quotidiano sapremmo dimenticare quanto ci divide e unire le nostre forze su tutti i fronti, da quello culturale, economico al politico. Saremmo senz’altro più forti! Oggi è un giorno di festa, dunque mi sia concesso di sognare…
Sto sfogliando ancora le pagine del nostro romanzo e mi soffermo su tutta una serie di dati. Sfoglio la lista dei nomi delle nostre ragazze e ragazzi che in questi cinquant’anni hanno vestito la divisa bianco-rossa sociale. Ce ne sono a centinaia! E quanti sono stati gli incontri ufficiali? Tantissimi! Sulla carta geografica sono evidenziate in rosso le città nelle quali le nostre squadre hanno gareggiato e i nomi Gubbio, Arezzo, Bergamo, Milano, Parma, Bari, Bologna, Vicenza, Padova, Trento, Bolzano, Fano, Salsomaggiore, Olbia, Crema, Brescia e tanti altri ci sono del tutto familiari. Sì, abbiamo imparato la geografia anche attraverso le nostre esperienze pallavolistiche.
Ma c’è di più: in evidenza c’è il numero 6.000! Sì, in questi cinquant’anni le nostre squadre hanno disputato oltre seimila incontri. Questo significa anche che gli sportivi nella divisa bianco-rossa hanno espresso, con il loro saluto sportivo sloveno “zdravo!”, più di seimila volte la loro appartenenza alla comunità slovena in Italia senza vergogna e paura alcuna!
Mi sia permesso di concludere con dei ringraziamenti! Grazie di cuore alle famiglie che in tutti questi anni hanno creduto in noi e nel nostro operato affidandoci i propri figli. Insieme abbiamo costruito un triangolo con i tre lati pedagogicamente uniti: parlo della simbiosi famiglia-scuola-società sportiva. Assieme abbiamo costruito e stiamo ancora costruendo il carattere e la natura dei nostri ragazzi, il che significa che stiamo modellando dei futuri degni membri della nostra appartenenza etnica.
Grazie di cuore a tutti per il loro aiuto, soprattutto allo ZSŠDI e all’Ufficio della Repubblica di Slovenia per gli sloveni nel mondo. La consapevolezza di non essere soli, ma che c’è qualcuno che crede in te e nel lavoro che fai, ci rende più forti. Un sentito ringraziamento vada ai mass media che ci seguono ed aumentano la nostra visibilità. Un ringraziamento particolare anche ai nostri sponsor e sostenitori che ci danno quell’ossigeno così importante per la nostra sopravvivenza e crescita. A tutti un grazie sincero!
Cari tutti voi dell’Unione sportiva Sloga! Per ben 50 anni avete onorato con tantissima dignità ed orgoglio la vostra missione primaria e dovete esserne orgogliosi. Tutti noi ci congratuliamo per la grande mole di lavoro svolto e vi auguriamo di proseguire con immutato coraggio e ottimismo verso il centenario!
Nella foto: 1989/90, la squadra femminile dello Sloga è promossa in serie C1
Foto Damjan Balbi
